QUALE CAMBIO SCEGLIERE PER LA TUA AUTO?
Analisi delle varie tipologie di trasmissioni automotive
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Introduzione
Spesso ci vengono poste domande sulle differenze tra le varie tipologie di cambi. Per questo motivo abbiamo deciso di fare chiarezza, illustrando in modo semplice e diretto le principali trasmissioni disponibili nel mondo automotive. Senza entrare in dettagli troppo tecnici, vogliamo offrire una panoramica utile per orientarsi nella scelta del cambio più adatto alle proprie esigenze.
1) Cambio manuale
Il cambio manuale è il più classico e diffuso. Negli anni è stato perfezionato, ed oggi i cambi manuali sono sempre sincronizzati. È una soluzione economica, affidabile e intuitiva, ancora oggi molto apprezzata da chi cerca controllo diretto e bassi costi di gestione.
2) Cambio robotizzato
È un cambio manuale con attuatori che gestiscono frizione e innesti, comandati da una centralina. Ne sono esempi il Dualogic Fiat e il cambio montato sulle Smart di seconda generazione. Alcuni modelli sportivi come Ferrari 430 o Lamborghini Aventador utilizzano versioni evolute di questa tecnologia, sempre con frizione singola. Il limite principale è la fluidità, soprattutto nelle manovre a bassa velocità.
3) Cambio doppia frizione
Oggi molto diffuso, si divide in due categorie: frizioni a secco e frizioni a bagno d’olio.
3a) Frizioni a secco
Più economico, compatto e adatto a veicoli di media cilindrata. Lo troviamo ad esempio su Volkswagen (0AM), Alfa Romeo e Jeep Renegade. Meno morbido nei passaggi marcia e meno resistente alle sollecitazioni elevate.
3b) Frizione a bagno d’olio
Più sofisticato e performante, usato su auto di fascia alta come Audi (0B5) e Porsche (PDK). Garantisce cambiata fluida, maggiore durata e capacità di sopportare coppie elevate.
4) Cambio automatico con convertitore di coppia
È la trasmissione automatica più tradizionale e collaudata. Dalle prime versioni idrauliche si è evoluta fino ai moderni cambi elettronici con meccatronica integrata. Offre comfort, fluidità e grande resistenza, ed è ancora molto utilizzata su una vasta gamma di veicoli.
5) CVT – Cambio a variazione continua
Basato su pulegge e cinghie (o catene), permette un rapporto sempre variabile. I modelli con convertitore (es. Mercedes 722.8, Subaru Lineartronic) offrono partenze fluide. I CVT senza convertitore, come il Multitronic Audi, sono più compatti ma meno adatti a condizioni di carico gravoso, come salite o partenze frequenti. Da ricordare che non hanno marce vere e proprie, ma possono simularle tramite software.
6) Trasmissioni ibride
Una soluzione in crescita, in cui il convertitore viene sostituito da un motore elettrico integrato nella trasmissione. Questo consente di eliminare anche il motorino d’avviamento. Esempi sono Jeep Wrangler e Audi, dove il motore elettrico supporta il termico nelle fasi di maggiore richiesta di coppia. La soluzione è semplice, efficace e migliora prestazioni e consumi.
Conclusione
Conoscere le principali tipologie di cambio è fondamentale per scegliere con consapevolezza. Ognuna ha vantaggi e limiti, a seconda dell’uso e del tipo di veicolo. Continueremo a pubblicare approfondimenti anche su trasmissioni ibride e particolari, per offrire contenuti sempre più utili a chi, come noi, ama capire a fondo la meccanica dell’auto.